Max Janot’s World

9 ottobre 2008

Imagine

Filed under: Vita vissuta — maxjanot @ 9:38 am
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Imagine there’s no money, it isn’t hard today

Ed io che pensavo di comprare solo una casa.

La crisi dei mutui americani è, ahinoi, sbarcata anche in Europa e nel resto del Mondo ed il fenomeno sta assumendo proporzioni bibliche. Se uno di voi ha mai tentato di chiedere un mutuo in Italia, sa bene che è un’impresa titanica. Devi armarti di santa pazienza, mille documenti e sperare che il dipendente della banca non sia troppo pignolo, altrimenti va a finire che neanche con tutte le garanzie di questo mondo, il mutuo ti sarà accordato. Invece negli Stati Uniti, i mutui ed i prestiti venivano accordati sulla fiducia. Non hai un lavoro? Non fa niente, ti presto i soldi, tanto prima o poi riuscirai sicuramente a ripagarlo. Sei uno studente che devi pagare il college? Non fa niente, ti presto i soldi, tanto un domani troverai un lavoro e sarai in grado di restituirmeli. Siete una famiglia di 5 persone con nessuna entrata fissa? Non preoccuparti, noi siamo americani ed abbiamo fiducia nell’economia capitalista.

Io mi domando e mi chiedo. Ma tutto questo non poteva essere evitato? Come è possibile aver permesso a questi soggetti economici di fare certe scelte oltre i limiti della pazzia? E come è possibile che banche europee abbiano investito sulle obbligazioni che emettevano tali istituti di credito? E’ perché a pagare alle scelte scellerate di manager super stipendiati siano sempre e solo i dipendenti? E’ notizia di ieri che l’ad di Banca Intesa abbia deciso che per far fronte alla crisi è necessario tagliare i costi e mettere gentilmente alla porta 700 “esuberi”, con una pacca sulla spalla ed un calcio nel didietro.

Vi rimando ad un esaustivo post sul blog di Beppe Grillo per comprendere appieno come tutto ciò sia sia stato possibile.

Il sogno americano è finito, gente, è arrivata l’ora di svegliarsi.

26 settembre 2008

Il paradiso degli orchi

Filed under: libri — maxjanot @ 3:53 PM
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Il paradiso degli orchi - Daniel Pennac

Il paradiso degli orchi - Daniel Pennac

Il Paradiso degli orchi è il primo libro del ciclo di Malaussène creato da Daniel Pennac e che narra le vicende di Benjamin Malaussène, bizzarro personaggio che per mantenere la sua famiglia disneyana, lavora in un Grande magazzino, teatro di una serie di strani “omicidi”.

Benjamin Malaussène è il figlio primogenito di una madre perennemente in fuga d’amore, che conclude ogni avventura sentimentale con un nuovo pargolo. La sua famiglia è composta da: Thérèse, che ha spiccate doti di chiaroveggenza; Clara, che non si separa mai dalla sua fedele macchina fotografica; Louna, alle prese con una gravidanza che medita di interrompere per paura di perdere il compagno; Jeremy il più pestifero di tutti, e il Piccolo, con i suoi occhiali rosa che servono a placare i suoi incubi popolati da orchi.

La voce femminile si diffonde dall’altoparlante, leggera e piena di promesse come un velo da sposa:
– Il signor Malaussène è desiderato all’Ufficio Reclami.

Particolare è anche il lavoro che Benjamin fa per vivere. Ufficialmente è impiegato del Controllo Tecnico del Grande Magazzino, in realtà fa il “Capro Espiatorio”; è pagato infatti per essere umiliato e accusato di incompetenza da un suo superiore davanti ai clienti inferociti venuti per fare reclamo in modo che questi, mossi a compassione, rinuncino al risarcimento.

Il libro, in definitiva, è una sorte di giallo atipico, infatti pur avendo tutti gli elementi classici del genere, una trama scorrevole, suspence ed imprevedibili colpi di scena, la storia, assolutamente surreale, finisce con l’essere in secondo piano rispetto ai personaggi.

Lo stile ironico e pungente di Pennac rende la lettura molto gradevole e non annoia mai, quasi sempre capisci il significato di una frase alla fine della stessa. Il contesto surreale in cui vivono personaggi strampalati, stimola la fantasia e fa sorridere a tal punto che non si può fare a meno di affezionars a loroi.

Nota dolente è, però, lo svilupparsi della storia ed il dipanarsi della trama che non mi ha soddisfatto molto. Sembra quasi che lo sforzo di caratterizzare i personaggi in maniera così pungente e di descrivere i dialoghi in maniera così ironica, gli abbiano fatto perdere di vista la storia in sé, lasciando il lettore un po’ deluso per il finale non proprio all’altezza.

Toglietemi il mondo dalle orecchie, mi piacerà. Tappatemi gli occhi, morirò. – Benjamin Malaussène

10 settembre 2008

Survivor

Filed under: libri — maxjanot @ 10:55 am
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Survivor - Chuck Palahniuk

Survivor - Chuck Palahniuk

Survivor è il secondo libro di Palahniuk che ho letto. L’ho trovato sicuramente ai livelli di Soffocare, se non leggermente superiore, sia per i contenuti che per lo stile, così coinvolgente che una volta iniziato bisogna finirlo tutto d’un fiato.

Tender Branson è un membro della chiesa Creedish, una setta che vive nell’isolamento temporale e non crede nel progresso, dove solo i primogeniti si sposano e restano all’interno della comunità, mentre gli altri figli vengo spediti “all’esterno” (è chiaro il riferimento alla diffusa comunità Amish d’America). La religiosità del protagonista viene messa a dura prova quando viene spedito nel mondo e comincia a fare i lavori più impensabili, da maggiordomo, a consigliere di galateo, fino ad istigatore al suicidio: “La gente non vuole rimettere in sesto la propria vita. Nessuno vuole che i suoi problemi vengano risolti. I suoi drammi. Le sue distrazioni. Le sue storie risolte. I suoi casini ripuliti. Perché, che cosa mai le rimarrebbe? Solamente il grande spaventoso inconoscibile.“.

La svolta nella sua vita arriva quando, in seguito ad un suicidio di massa, resta l’ultimo sopravvissuto della sua setta. A quel punto il carrozzone mediatico ne fa una star di prima grandezza, riscrivendo da zero la storia della sua vita fino all’inevitabile epilogo.

Palahniuk ancora una volta ci sorprende con una trovate geniale, una sorte di countdown sulla storia e sulla vita di Branson, numerando i capitoli e le pagine a ritroso. Sferzante la critica ai media, capaci di propinarci personaggi creati dal nulla per il solo scopo di abbindolare gli ascoltatori, al proliferare di culti, predicatori e stregoni che raggirano milioni di persone in tutto il mondo con finti miracoli e predizioni, fino ad una critica velata di tutte le religioni, che se seguite ciecamente, altro non sono che il proverbiale oppio dei popoli.

Un capolavoro, da leggere assolutamente.

Possiamo fare qualsiasi cosa, ma finché restiamo in vita sarà sempre sbagliata – Tender Branson

9 settembre 2008

Soffocare

Filed under: libri — maxjanot @ 10:31 PM
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Soffocare - Chuck Palahniuk

Soffocare - Chuck Palahniuk

Soffocare è il primo libro di Chuck Palahniuk che ho letto e che mi ha fatto scoprire il “polipo che ti afferra con i suoi tentacoli e ti trascina in un buco pauroso“, come lo ha definito Ammaniti.

“Se stai per metterti a leggere, evita. Tra un paio di pagine vorrai essere da un altra parte. Perciò lasca perdere. Vattene. Sparisci, finchè sei ancora intero. Salvati. Ci sarà pure qualcosa di meglio alla TV”. L’inizio è spiazzante e mette il lettore di fronte alla realtà che la storia che sta per leggere è quella di uno sfigato in un mondo di sfigati. Victor Mancini, figlio di un’eco terrorista(anche se la madre neanche lo riconosce e lui è costretto a rivestire i panni di un avvocato), studente di medicina fallito (ha lasciato gli studi a metà e si limita a spaventare le spogliarelliste analizzando i nei sulle loro gambe infuocate e diagnosticando tumori e malattie mortali), sessodipendente, che per sbarcare il lunario lavora come comparsa in un museo vivente: la ricostruzione per turisti di un villaggio di Padri Pellegrini, assieme ad una nutrita schiera di sessodipendenti come lui, tra i quali spicca l’amico Denny, complice di tante (dis)avventure.

La genialità del protagonista emerge, però, dallo stratagemma che ha inventato per sbarcare il lunario e pagare il conto della clinica in cui la madre viene curata. Ogni sera si presenta in un ristorante diverso e finge di soffocare con un boccone. Prontamente uno degli ignari commensali lo aiuta e crede di salvargli la vita, sentendosi così una sorte di “padre adottivo” inviandogli ogni anno un assegno di sostegno.  Alla fine si convince di essere una sorte di eroe: “Soffocando, diventi una leggenda sul loro conto che queste persone alimenteranno e ripeteranno fino alla fine dei loro giorni. Crederanno di averti dato la vita. Potresti addirittura essere la buona azione di una vita, il ricordo che in punto di morte giustifica un’intera esistenza.

In conclusione possiamo dire che il libro rappresenta una sorta di viaggio nella vita di un individuo che cerca di ritrovare se stesso e di salvarsi dall’esperienza gretta che sta vivendo. E solo una geniale pazzia, glielo permetterà.

L’amore è una stronzata. Le emozioni sono una stronzata. Io ho un cuore di pietra. Sono uno stronzo. Sono un pezzo di merda egoista, e ne vado fiero. – Victor Mancini

Batman: Anno uno

Filed under: Batman — maxjanot @ 11:02 am
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Anno uno

Batman: Anno uno

Complice l’uscita del nuovo film di Batman (Il cavaliere oscuro) e la mia smisurata passione per i fumetti, ho deciso di passare in fumetteria per acquistare qualche fumetto dell’eroe pipistrello. Ovviamente la mia attenzione è stata folgorata da due albi in particolare: Batman: anno uno ed Il ritorno del cavaliere oscuro.

Entrambi gli albi sono ideati dal genio di Frank Miller che è riuscito nella difficile impresa di ridare una veste di nuovo cupa e gotica all’eroe mascherato più famoso del mondo, dopo la parentesi comica dei telefilm degli anni sessanta a cui, purtroppo, è associato il ricordo di molti quando si parla di Batman. Se Il ritorno del Cavaliere Oscuro, rappresenta l’omega dell’eroe mascherato, che oramai sessantenne torna a vestire i panni di vigilantes, Batman: Anno uno ne è invece l’alfa.

Anche se la genesi di Batman era già nota, l’albo non ne propone un semplice restyling in chiave moderna.

L’impostazione del fumetto è interessante soprattutto per le lunghe didascalie introspettive che il redivivo Bruce Wayne, tornato a Gotham dopo 18 anni di esilio volontario, e soprattutto il tenente James Gordon fanno e che rappresentano il filo conduttore di tutta l’opera. E’ soprattutto Gotham ad essere l’oggetto delle riflessioni dei due, introdotta dal tenente in maniera tutt’altro che lusinghiera: “Da quassù scorgo soltanto maestosi edifici e grandi distese di cemento. Frutto del sudore di uomini ormai morti da svariate generazioni” o più tardi da: “Come si può fare la cazzata di generare un innocente… in una città senza speranza?”

La grandezza di Miller è quella di tratteggiare i due protagonisti in maniera umana, essi non vengono presentati come eroi senza macchia e senza paura, anzi appaiono esitanti di fronte al pericolo e anche capaci di nascondere delle relazioni extraconiugali che mal si addicono ad un eroe dei fumetti.

Insomma un capolavoro assoluto, che non deve mancare nella collezione di un qualsiasi appassionato di fumetti.

Se l’unico Batman che avete in mente è quello di Adam West e Burt Ward che si scambiano battute sceme, mentre picchiano guest star del calibro di Vincent Price e Cesar Romero, spero che questo libro sia per voi una sorpresa.
Per me Batman non è mai stato ‘divertente’.
Frank Miller

28 agosto 2008

Tutte le medaglie italiane

Filed under: Pechino 2008 — maxjanot @ 7:28 PM
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Mi scuso per la mia lunga assenza dovuta al fatto che ero (sono) in ferie. Non ho avuto molto tempo per aggiornare il blog, quindi vi riassumo tutte le medaglie azzurre di questa olimpiade.

Oro.jpgOro

Matteo TagliariolMatteo Tagliariol
Spada Individuale

Giulia QuintavalleGiulia Quintavalle
Judo 57kg

Valentina VezzaliValentina Vezzali
Fioretto Individuale

Federica PellegriniFederica Pellegrini
200 metri Stile Libero

Chiara CaineroChiara Cainero
Skeet

Andrea MinguzziAndrea Minguzzi
Lotta Grecoromana – 84kg

Alex SchwazerAlex Schwazer
Marcia – 50km

Roberto CammarelleRoberto Cammarelle
Pugilato – oltre 91 kg

(more…)

14 agosto 2008

Minguzzi lottatore d’oro

Filed under: Pechino 2008 — maxjanot @ 10:58 am
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Medaglia d’oro per Andrea Minguzzi nella lotta greco-romana categoria 84 Kg.

Il 28enne finanziere ha battuto nella finale per l’oro l’ungherese Zoltan Fodor, con una presa proprio negli ultimi secondi, quando oramai sembrava fatta per il suo avversario.

Vent’anni dopo l’oro di Vincenzo Maenza, Minguzzi riporta in alto i fasti della lotta greco-romana italiana. Dopo gli ori di Enrico Porro (nel 1908), Giovanni Gozzi (nel 1932), Pietro Lombardi (nel 1948), ed il bis Vincenzo Maenza (a Los Angeles 1984 e Seul 1988).

Il cammino di Minguzzi è stato denso di difficoltà, ha dovuto battere il campione olimpico in carica Aleksey Mishin ed in semifinale lo svedese Ara Abrahamian, che si è reso protagonista di un gesto molto brutto in sede di premiazione, rifiutando la medaglia ed allontanadosi dal podio per contestare l’operato dei giudici che in semifinale gli avevano dato una penailtà a favore del nostro lottatore.

Cainero Oro

Filed under: Pechino 2008 — maxjanot @ 8:59 am
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Ancora una medaglia d’oro che arriva dal tiro a volo. La friulana Chiara Cainero la vince nello skeet, primo oro olimpico femminile nel tiro a volo.

La nostra tiratrice dopo aver cominciato in testa la finale si è fatta raggiungere dall’americana Rhode e dalla tedesca Brinkner. Allo spareggio, però, il sangue freddo della friulana è stato determinante e l’ha portata alla vittoria finale.

Raggiante la Cainero a fine gara: “Non è stata una finale facile, ma negli ultimi giorni stavo sparando bene e avevo fiducia. Mi sono preparata bene a Singapore: qui il campo di gara era ancora più difficile. Dedico questo oro alla mia famiglia e a mio marito. E non finisce qui: ho solo 30 anni e voglio vincere ancora”.

13 agosto 2008

Sanzo di Bronzo

Filed under: Pechino 2008 — maxjanot @ 1:33 PM
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Altra medaglia che arriva dalla scherma. Il fiorettista Salvatore Sanzo conquista la medaglia, dopo una combattutissima finale per il terzo posto contro il cinese Zhu.

Sinceramente tutti si aspettavano di più dai fiorettisti azzurri, ma probabilmente le polemiche della vigilia, con la squalifica per doping dell’iridato Baldini e l’inserimento in squadra di Cassarà ha tolot, forse, un po’ di concentrazione. Resta comunque la gioia per la medaglia conquistata in un accessissimo scontro finito 15-14 con una grandissima rimonta dell’azzurro proprio quando il cinese sembrava essere ormai in dirittura di arrivo.

Finalmente Federica!!!

Filed under: Pechino 2008 — maxjanot @ 8:12 am
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E’ arrivato finalmente il grande giorno di Federica Pellegrini. Dopo la delusione di 4 anni fa, con la beffa maturata per mano di Camelia Potec e la controprestazione dei 400 stile libero, è arrivato l’oro col record del mondo nei 200 stile libero.

Prova maiuscola dell’azzurra che parte subito forte e resiste al ritorno della slovena Sara Isakovic e con una grandissima prova di carattere vince soffrendo in 1’54″92, nuovo primato del mondo. Sotto il primato anche la slovena, che chiude in 1’54″97, e la cinese Pang, bronzo in 1’55″05.

E’ il primo oro nella storia del nuoto femminile italiano, la Pellegrini è entrata nella storia con una prova di carattere dopo la grandissima delusione e le polemiche seguite alla brutta prova dei 400 sl.

Raggiante a fine gara la Pellegrini che ha commentato così la sua vittoria: “Predominava la rabbia dopo il fallimento nei 400 e l’ho trasformata in oro. Era un problema di tattica di gara. Abbiamo deciso di fare la gara di testa, come la primatista del mondo deve fare. Dedico questa vittoria a me stessa, ad Alberto che mi ha guidato e a tutti quelli che mi sono stati vicini”.

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